Trekking in Archivio – Edizione Primavera 2025

Riprendono i trekking primaverili della Rete degli Archivi del Presente, durante i quali si potrà conoscere la storia  attraverso le carte degli archivi bolognesi che conservano la memoria del Novecento

Per informazioni e prenotazioni

https://archividelpresente.org/trekking-archivistici-primavera-2025/

La partecipazione è gratuita.

TRY4: il premio per i giovani change maker!

Se hai un’idea creativa e vuoi dire cosa pensi su lavoro e sostenibilità, questo è il momento giusto!

Il Premio TRY4 mette in palio 4.000 euro per giovani tra i 18 ei 39 anni che vogliono esprimersi con un’opera artistica (foto, video, illustrazioni, fumetto, canzone, performance… tutto è benvenuto!)

Due i temi da esplorare:


Cambiare il lavoro: come trasformare il mondo del lavoro per renderlo più giusto e sostenibile?
L’epoca dell’ecoansia : come affrontare l’ansia climatica e immaginare un futuro diverso?

Scadenza: 31 marzo 2025  – Prorogata al 26 maggio 2025

Partecipazione gratuita – Scarica il bando e scopri come candidarti [QUI] 

Non perdere questa occasione: il futuro si cambia (anche) con la creatività! 

“Coopstartup change makers”: entro il 3 giugno 2025 le domande per accedere al bando

Accompagnare la progettazione e lo sviluppo di idee imprenditoriali da realizzare in forma cooperativa.  Questo l’obiettivo del bando “Coopstartup change makers”, giunto alla terza edizione.

Il bando è rivolto a gruppi di almeno 3 persone che intendano costituire un’impresa cooperativa con sede legale ed operativa nella città metropolitana di Bologna; è esteso inoltre a neocooperative, costituite dal 1° gennaio 2023. Limitatamente alla prima fase, potranno essere ammesse anche candidature di singole persone.

Il bando “Coopstartup change makers” è promosso da Legacoop Bologna, Legacoop Imola, Coopfond per favorire iniziative imprenditoriali capaci di promuovere un cambiamento in ambito economico, sociale, ambientale e culturale e generare un impatto positivo per le persone, le comunità e il pianeta.  È realizzato grazie alla collaborazione, al sostegno e all’attivazione di soggetti pubblici e privati che, operando sul territorio, hanno condiviso metodo e finalità del progetto.

Tali soggetti mettono a disposizione dei partecipanti e delle partecipanti risorse economiche, servizi, strumenti, competenze e relazioni.

Modalità di partecipazione

Le candidature devono essere presentate online attraverso la piattaforma ‘Coopstartup’.

È necessario iscriversi alla piattaforma e compilare online il modulo di candidatura al bando entro le ore 14 del 3 giugno 2025.

📍La pagina on line per scaricare il bando e per presentare la domanda.

Premi

La partecipazione al bando offre le seguenti opportunità:

• Per tutti i partecipanti e tutte le partecipanti che superano la prima fase di selezione e accedono alla fase di “pre-imprenditorialità”:

formazione e tutoraggio gratuiti per supportare la definizione e validazione del proprio progetto di impresa.

• Per i team che superano la seconda fase di selezione e accederanno alla fase di “imprenditorialità cooperativa”:

formazione gratuita per supportare la messa a punto del progetto imprenditoriale e la redazione e stesura del business plan.

• Per i 3 gruppi vincitori, una volta costituiti in cooperativa e aderenti a Legacoop:

contributo a fondo perduto di € 10.000, finalizzato a coprire le spese di avviamento della nuova impresa (5.000 euro da Coopfond, 5.000 euro dai partner);

• Possibilità di attivare altri prodotti finanziari di Coopfond: finanziamenti specifici a favore delle startup e finanziamenti ordinari a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione.

La cooperativa dovrà costituirsi entro un anno dalla vittoria, pena la decadenza del premio.

 

Una piazza per L’Europa: Fondazione Barberini aderisce all’appello di Michele Serra

“Una grande manifestazione di cittadini per l’Europa, la sua unità e la sua libertà. Con zero bandiere di partito, solo bandiere europee. Qualcosa che dica, con la sintesi a volte implacabile degli slogan: “qui o si fa l’Europa o si muore”.”

Fondazione Barberini aderisce a questo appello pubblico lanciato da Michele Serra dalle pagine de “La Repubblica” che si realizzerà con la manifestazione del 15 marzo a Roma.

Un’iniziativa a cui aderisce Legacoop insieme alle associazioni d’impresa, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni, “agli uomini e alle donne della politica e delle Istituzioni che hanno a cuore il futuro del progetto europeo”.

📚 L’appello di Michele Serra:

“Non possiamo dare per scontata la costruzione europea – scrive in una nota Legacoop – e continuare a ‘picconare’ le basi delle istituzioni comuni. Oggi Legacoop e la cooperazione italiana sono pronte a fare la propria parte per difendere il progetto europeo, le basi democratiche e dello stato di diritto su cui si fonda, il modello di vita sociale e di coesione basato sulla solidarietà che lo guida, le libertà e i diritti della sua comunità di fronte alla violenza della guerra, all’offensiva dei nazionalismi, alla legge del più forte economicamente, militarmente, tecnologicamente. Come ci ricordarono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni: la via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà”.

📚 La nota stampa di Legacoop

Python e Machine Learning per le cooperative: il corso per formare manager e responsabili

 

Prevedere le tendenze di mercato, ottimizzare le operazioni aziendali e analizzare i riscontri dei clienti in modo rapido ed efficace.

La Fondazione PICO – digital innovation hub di Legacoop – lancia in collaborazione con Innovacoop un corso professionale per insegnare ai referenti delle imprese cooperative le basi della programmazione Python e l’utilizzo delle principali librerie per Machine Learning e analisi dei dati: strumenti fondamentali per affrontare le trasformazioni tecnologiche, di mercato e aziendali.

Python è uno dei linguaggi di  programmazione più richiesti sul mercato, soprattutto per il lavoro con i dati e il machine learning.

Periodo, durata e modalità 

Il percorso formativo si svolgerà tra marzo e aprile 2025 nell’arco di 5 giornate, ognuna con 7 ore di lezioni per un totale di 35 ore.

I e le partecipanti potranno scegliere se seguire in presenza o da remoto, in ogni caso avvalendosi della piattaforma di sviluppo Jupyter.

Come fare domanda

Tutte le imprese cooperative interessate possono manifestare la propria intenzione a partecipare compilando il modulo entro e non oltre le ore 22:00 del 12 marzo 2025.

📍 Il modulo per fare domanda.

A chi serve questo corso

Alle persone che presso micro, piccole, medie e grandi imprese cooperative ricoprono, o supportano, i seguenti ruoli:

• Ruoli apicali e manager esecutivi

(C-level, CTO, CEO, altri…)

• Responsabili di area

(responsabili marketing, vendite, produzione, altri…)

• Middle management

(supervisori, team leader, altri…)

Sovvenzioni e costi per piccole, medie e grandi imprese

Ogni cooperativa che accede al corso, deve obbligatoriamente effettuare una valutazione (assessment) per verificare il livello della maturità digitale della propria impresa.

Il costo di un assessment è di 1.504,00 €, mentre il costo del corso è di 3.000,00 €, per un totale di 4.504,00 €.

Sia l’assessment che il corso Python sono  sostenuti da aiuti di Stato, con intensità differenti a seconda della dimensione aziendale: 60% per le piccole, 50% per le medie, 40% per le grandi.

Pertanto i costi totali per singola azienda, al netto degli aiuti di Stato, per assessment + corso sono pari a:

• per le piccole imprese: 1.500,80 €.

• per le medie imprese: 1.876,00 €.

• per le grandi imprese: 2.702,40 €.

I costi sono da intendersi per singola azienda, che può far partecipare al corso fino a un massimo di 2 persone.

📚 Leggi per approfondire

Alluvioni, il nuovo piano dell’Emilia-Romagna

Il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale e una delegazione dell’ANBI, l’associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, l’ente che coordina tutti i consorzi di bonifica italiani, hanno presentato un nuovo piano di gestione dell’acqua e per la prevenzione contro gli allagamenti causati dalle alluvioni.
Il piano non comprende solo un elenco di opere, ma anche nuove regole e una maggiore collaborazione tra la Regione, i consorzi di bonifica e gli agricoltori per gestire meglio le emergenze.

Il piano presentato il 6 febbraio prevede 111 opere per la costruzione di nuove infrastrutture e l’adeguamento di quelle esistenti. In totale sono stati previsti progetti per 1,2 miliardi di euro da concludere entro il 2026. Per fare i lavori sono state ingaggiate 1.100 imprese, molte delle quali emiliane e romagnole.

L’articolo dal sito di ANBI:
“Consorzi di bonifica Emilia Romagna: 1,2 miliardi di euro in opere necessarie per fronteggiare il cambiamento climatico realizzate entro il 2026

Gli interventi interessano sia infrastrutture di nuova realizzazione che l’ammodernamento di impianti già esistenti. I lavori riguardano impianti di sollevamento per la difesa idraulica, di stoccaggio e distribuzione dell’acqua, interventi sugli argini, casse di laminazione e iniziative finalizzate al risparmio della risorsa.

Molta attenzione è riservata all’efficientamento della rete di irrigazione, con la realizzazione di invasi permanenti e il loro collegamento alla rete di distribuzione, e interventi per la riduzione delle perdite. E ancora alla rigenerazione idraulica, con il recupero della capacità di portata dei principali canali consortili e l’adeguamento meccanico degli impianti.

La Regione inoltre vuole affidarsi di più a quelle che giuridicamente vengono definite “servitù di allagamento”, cioè terreni da utilizzare durante le emergenze. Questa misura prevede che il “sacrificio” dei campi venga ricompensato con indennizzi economici definiti grazie ad accordi tra la Regione e le associazioni che rappresentano gli agricoltori. 

Il comunicato stampa della Regione Emilia-Romagna: “Infrastrutture fondamentali, ma resta ancora molto da fare”

Sempre in merito alle alluvioni, la Regione ha invitato la struttura commissariale a snellire le procedure per chiedere i rimborsi. Finora sono state presentate 2.500 domande di rimborso a fronte di 86mila soggetti – 70mila persone e 16mila imprese – che ne avrebbero diritto. Fin da subito le procedure sono state molto più lente del previsto: le persone che avevano subito danni si lamentano del sistema allestito per chiedere i rimborsi, considerato troppo complicato e lento.
De Pascale ha chiesto a Fabrizio Curcio (il commissario per l’alluvione) di semplificare le regole e ha proposto quella che ha definito un’operazione di fiducia, una sorta di campagna informativa: «Noi con i nostri sportelli sul territorio, le associazioni di categoria, i sindacati, gli ordini professionali, le istituzioni locali: dobbiamo collaborare per recuperare la fiducia di cittadini e imprese nella possibilità di ricevere gli indennizzi».

Legacoop Romagna: “Occorre reagire, ed in fretta, con una risposta concreta. De Pascale ha indicato un percorso che ci pare convincente, perché passa da una “operazione fiducia” su interventi specifici, come la complessa burocrazia della rendicontazione (specie sull’ agricoltura e le aziende agricole più piccole), i lavori fatti in economia dalle imprese, e il grande problema delle difformità catastali, che pur lievissime bloccano l’iter e sono estremamente diffuse”.

Le alluvioni in Emilia-Romagna
Nel maggio del 2023 in Romagna ci furono tre eventi meteorologici intensi con piogge abbondanti concentrate in poche ore: il 2, il 10 e il 16 maggio tre diversi cicloni provocarono esondazioni di centinaia di corsi d’acqua tra fiumi, torrenti e canali, l’allagamento di centri abitati e campi coltivati. Morirono 17 persone e migliaia rimasero senza casa, sfollate per diversi mesi.
Tra il 18 e il 20 settembre del 2024 altre due alluvioni: oltre 175 millimetri di pioggia caduti in poche ore hanno causato ingenti danni soprattutto a Bologna e in provincia di Ravenna.

Il futuro dell’economia sociale: intervista a Mattia Granata

«Io lavoro nella Cooperazione proprio perché penso che possa essere un modello virtuoso per il futuro. Quello che è avvenuto in questi anni conferma che il modello estrattivo che ha caratterizzato una lunga storia del capitalismo internazionale è profondamente in discussione. Non penso che il capitalismo stia morendo o che sia particolarmente in crisi e quindi stia per affermarsi il modello cooperativo, ma sicuramente viene messo più in discussione il sistema che ha provocato l’aumento delle disuguaglianze e le crisi ripetute degli ultimi trent’anni».

Mattia Granata, presidente dell’Area Studi Legacoop, amministratore della Fondazione Ivano Barberini e professore di Storia contemporanea all’Università Mercatorum di Roma, analizza la storia della cooperazione in Italia alla luce della Costituzione italiana, a partire dal suo libro “Quarantacinque. II dibattito sulla Cooperazione alla Costituente” (Rubbettino Editore 2023), presentato alla Biennale dell’Economia Cooperativa.

«Sta aumentando la consapevolezza che un modello puramente estrattivo e basato sulla massimizzazione del lucro, in particolare quando riguarda il sistema finanziario, non innesca circoli virtuosi di redistribuzione nella società, ma spoglia la società delle risorse che ha prodotto».

📚 L’intervista su Pandora rivista.

 

Beni confiscati: cooperare per la legalità. Online il podcast di Legacoop

La cooperazione oggi è tra i soggetti individuati dal legislatore per realizzare il riuso sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Si tratta di un riconoscimento importante e di una grande responsabilità. Per questo Legacoop si è posta l’obiettivo di costituire un polo attrattivo di esperienze virtuose.

L’ultimo podcast realizzato da Legacoop sui beni confiscati alle mafie propone l’intervista a Valentina Fiore, coordinatrice del progetto sui beni confiscati per Legacoop Nazionale, che spiega come l’associazione agisce in questo campo, come negli anni si è evoluto il suo impegno e quali i risultati raggiunti.

Nella seconda parte della puntata, i rappresentanti di due cooperative direttamente coinvolte nella gestione di beni confiscati raccontano la propria esperienza.

🎧 Ascolta il podcast “Beni confiscati. Cooperare per la legalità”.

 

Il 2025 è l’anno internazionale delle cooperative

Il 2025 è stato proclamato dall’Assemblea delle Nazioni Unite l’anno internazionale delle cooperative. L’Onu ha voluto porre l’attenzione sul contributo delle cooperative allo sviluppo economico e sociale e sul modello cooperativo come soluzione cruciale per affrontare diverse sfide globali e attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.

Legacoop Emilia-Romagna: “L’anno internazionale delle cooperative è un’occasione per riaffermare l’importanza della mutualità come strumento per costruire un futuro più equo e resiliente. In Emilia-Romagna, la cooperazione non è solo una scelta imprenditoriale, ma un modello di sviluppo che crea benessere mettendo al centro le persone, il territorio e il bene comune”.

Anche il 2012 era stato dedicato alle cooperative e al loro impatto sulla riduzione della povertà, la generazione di occupazione e l’integrazione sociale.

 

 

 

“La visione cooperativa”: il progetto di comunicazione di Legacoop Romagna

La storia, l’attualità e il futuro dell’impresa cooperativa: “La Visione Cooperativa” è il nuovo progetto di comunicazione di Legacoop Romagna. Si chiama così la nuova testata giornalistica e ha lo stesso titolo il format di interviste che ogni mese propone un dialogo sui temi al centro dello sviluppo del territorio e del Paese.

“Come sarà il 2025 per le cooperative?” il tema della prima puntata: una riflessione che ha coinvolto il presidente di Legacoop nazionale Simone Gamberini, il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi e il presidente di Cooperativa Braccianti Riminese Valerio Brighi.
Al centro del dibattito l’incertezza su tempi e modalità della ripresa economica, a partire da quanto descritto nel report di AreaStudi Legacoop realizzato con IPSOS e Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

“La visione cooperativa”: prima puntata.