Alluvioni, il nuovo piano dell’Emilia-Romagna

Il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale e una delegazione dell’ANBI, l’associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, l’ente che coordina tutti i consorzi di bonifica italiani, hanno presentato un nuovo piano di gestione dell’acqua e per la prevenzione contro gli allagamenti causati dalle alluvioni.
Il piano non comprende solo un elenco di opere, ma anche nuove regole e una maggiore collaborazione tra la Regione, i consorzi di bonifica e gli agricoltori per gestire meglio le emergenze.

Il piano presentato il 6 febbraio prevede 111 opere per la costruzione di nuove infrastrutture e l’adeguamento di quelle esistenti. In totale sono stati previsti progetti per 1,2 miliardi di euro da concludere entro il 2026. Per fare i lavori sono state ingaggiate 1.100 imprese, molte delle quali emiliane e romagnole.

L’articolo dal sito di ANBI:
“Consorzi di bonifica Emilia Romagna: 1,2 miliardi di euro in opere necessarie per fronteggiare il cambiamento climatico realizzate entro il 2026

Gli interventi interessano sia infrastrutture di nuova realizzazione che l’ammodernamento di impianti già esistenti. I lavori riguardano impianti di sollevamento per la difesa idraulica, di stoccaggio e distribuzione dell’acqua, interventi sugli argini, casse di laminazione e iniziative finalizzate al risparmio della risorsa.

Molta attenzione è riservata all’efficientamento della rete di irrigazione, con la realizzazione di invasi permanenti e il loro collegamento alla rete di distribuzione, e interventi per la riduzione delle perdite. E ancora alla rigenerazione idraulica, con il recupero della capacità di portata dei principali canali consortili e l’adeguamento meccanico degli impianti.

La Regione inoltre vuole affidarsi di più a quelle che giuridicamente vengono definite “servitù di allagamento”, cioè terreni da utilizzare durante le emergenze. Questa misura prevede che il “sacrificio” dei campi venga ricompensato con indennizzi economici definiti grazie ad accordi tra la Regione e le associazioni che rappresentano gli agricoltori. 

Il comunicato stampa della Regione Emilia-Romagna: “Infrastrutture fondamentali, ma resta ancora molto da fare”

Sempre in merito alle alluvioni, la Regione ha invitato la struttura commissariale a snellire le procedure per chiedere i rimborsi. Finora sono state presentate 2.500 domande di rimborso a fronte di 86mila soggetti – 70mila persone e 16mila imprese – che ne avrebbero diritto. Fin da subito le procedure sono state molto più lente del previsto: le persone che avevano subito danni si lamentano del sistema allestito per chiedere i rimborsi, considerato troppo complicato e lento.
De Pascale ha chiesto a Fabrizio Curcio (il commissario per l’alluvione) di semplificare le regole e ha proposto quella che ha definito un’operazione di fiducia, una sorta di campagna informativa: «Noi con i nostri sportelli sul territorio, le associazioni di categoria, i sindacati, gli ordini professionali, le istituzioni locali: dobbiamo collaborare per recuperare la fiducia di cittadini e imprese nella possibilità di ricevere gli indennizzi».

Legacoop Romagna: “Occorre reagire, ed in fretta, con una risposta concreta. De Pascale ha indicato un percorso che ci pare convincente, perché passa da una “operazione fiducia” su interventi specifici, come la complessa burocrazia della rendicontazione (specie sull’ agricoltura e le aziende agricole più piccole), i lavori fatti in economia dalle imprese, e il grande problema delle difformità catastali, che pur lievissime bloccano l’iter e sono estremamente diffuse”.

Le alluvioni in Emilia-Romagna
Nel maggio del 2023 in Romagna ci furono tre eventi meteorologici intensi con piogge abbondanti concentrate in poche ore: il 2, il 10 e il 16 maggio tre diversi cicloni provocarono esondazioni di centinaia di corsi d’acqua tra fiumi, torrenti e canali, l’allagamento di centri abitati e campi coltivati. Morirono 17 persone e migliaia rimasero senza casa, sfollate per diversi mesi.
Tra il 18 e il 20 settembre del 2024 altre due alluvioni: oltre 175 millimetri di pioggia caduti in poche ore hanno causato ingenti danni soprattutto a Bologna e in provincia di Ravenna.

Legacoop Abitanti: giovedì 6 febbraio la direzione nazionale

Le sfide, i progetti in campo, le nuove soluzioni rispetto ai temi della casa e dell’abitare, nel 2025 e nel prossimo futuro. La Fondazione Barberini ospita giovedì 6 febbraio la direzione nazionale di Legacoop Abitanti: è l’opportunità di un’analisi e di un confronto su quale sia la traiettoria da seguire in quest’epoca di forte crisi abitativa in termini di sostenibilità sociale, di possibilità per le persone economicamente più fragili.

L’incontro si svolge giovedì 6 febbraio, dalle 9.45, alla Sala convegni della Fondazione Barberini.

Dopo l’introduzione della presidente, Rossana Zaccaria, e i saluti dell’assessore regionale alla casa, Giovanni Paglia, e del direttore della Fondazione Barberini, Roberto Lippi, si aprirà la mattinata di lavori.

Questi i temi sviluppati:

  • “Abitare giovanile e ISHF”
  • “Piattaforma di investimento per l’abitare e Pipeline Progetto BEI”
  • “Progetto Legacoop Beni Confiscati”
  • “Le opportunità di finanziamento: dai programmi europei ai Fondi per la transizione digitale del PNRR”
  • “Progetto HEROS: le quattro P”
  • “Empower housing: criticità abitative della popolazione migrante a Torino e possibili progetti – Ricerca CEB”
  • “Legge di Bilancio e fiscalità per le cooperative di abitanti”

Il futuro dell’economia sociale: intervista a Mattia Granata

«Io lavoro nella Cooperazione proprio perché penso che possa essere un modello virtuoso per il futuro. Quello che è avvenuto in questi anni conferma che il modello estrattivo che ha caratterizzato una lunga storia del capitalismo internazionale è profondamente in discussione. Non penso che il capitalismo stia morendo o che sia particolarmente in crisi e quindi stia per affermarsi il modello cooperativo, ma sicuramente viene messo più in discussione il sistema che ha provocato l’aumento delle disuguaglianze e le crisi ripetute degli ultimi trent’anni».

Mattia Granata, presidente dell’Area Studi Legacoop, amministratore della Fondazione Ivano Barberini e professore di Storia contemporanea all’Università Mercatorum di Roma, analizza la storia della cooperazione in Italia alla luce della Costituzione italiana, a partire dal suo libro “Quarantacinque. II dibattito sulla Cooperazione alla Costituente” (Rubbettino Editore 2023), presentato alla Biennale dell’Economia Cooperativa.

«Sta aumentando la consapevolezza che un modello puramente estrattivo e basato sulla massimizzazione del lucro, in particolare quando riguarda il sistema finanziario, non innesca circoli virtuosi di redistribuzione nella società, ma spoglia la società delle risorse che ha prodotto».

📚 L’intervista su Pandora rivista.

 

Beni confiscati: cooperare per la legalità. Online il podcast di Legacoop

La cooperazione oggi è tra i soggetti individuati dal legislatore per realizzare il riuso sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Si tratta di un riconoscimento importante e di una grande responsabilità. Per questo Legacoop si è posta l’obiettivo di costituire un polo attrattivo di esperienze virtuose.

L’ultimo podcast realizzato da Legacoop sui beni confiscati alle mafie propone l’intervista a Valentina Fiore, coordinatrice del progetto sui beni confiscati per Legacoop Nazionale, che spiega come l’associazione agisce in questo campo, come negli anni si è evoluto il suo impegno e quali i risultati raggiunti.

Nella seconda parte della puntata, i rappresentanti di due cooperative direttamente coinvolte nella gestione di beni confiscati raccontano la propria esperienza.

🎧 Ascolta il podcast “Beni confiscati. Cooperare per la legalità”.

 

Il 2025 è l’anno internazionale delle cooperative

Il 2025 è stato proclamato dall’Assemblea delle Nazioni Unite l’anno internazionale delle cooperative. L’Onu ha voluto porre l’attenzione sul contributo delle cooperative allo sviluppo economico e sociale e sul modello cooperativo come soluzione cruciale per affrontare diverse sfide globali e attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.

Legacoop Emilia-Romagna: “L’anno internazionale delle cooperative è un’occasione per riaffermare l’importanza della mutualità come strumento per costruire un futuro più equo e resiliente. In Emilia-Romagna, la cooperazione non è solo una scelta imprenditoriale, ma un modello di sviluppo che crea benessere mettendo al centro le persone, il territorio e il bene comune”.

Anche il 2012 era stato dedicato alle cooperative e al loro impatto sulla riduzione della povertà, la generazione di occupazione e l’integrazione sociale.

 

 

 

“La visione cooperativa”: il progetto di comunicazione di Legacoop Romagna

La storia, l’attualità e il futuro dell’impresa cooperativa: “La Visione Cooperativa” è il nuovo progetto di comunicazione di Legacoop Romagna. Si chiama così la nuova testata giornalistica e ha lo stesso titolo il format di interviste che ogni mese propone un dialogo sui temi al centro dello sviluppo del territorio e del Paese.

“Come sarà il 2025 per le cooperative?” il tema della prima puntata: una riflessione che ha coinvolto il presidente di Legacoop nazionale Simone Gamberini, il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi e il presidente di Cooperativa Braccianti Riminese Valerio Brighi.
Al centro del dibattito l’incertezza su tempi e modalità della ripresa economica, a partire da quanto descritto nel report di AreaStudi Legacoop realizzato con IPSOS e Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

“La visione cooperativa”: prima puntata.