È morto ieri a 75 anni Carlo Borzaga uno degli studiosi più competenti e prolifici in tema di cooperazione e economia sociale. Se ne è andato dopo una lunga malattia di cui non aveva fatto mistero e che non gli aveva impedito di continuare a dare i suoi contributi, in un momento in cui l’Europa muove passi importanti per valorizzare la sua economia sociale.
Se la cooperazione e il terzo settore sono oggi più “abitabili” che in passato molto lo si deve a Carlo Borzaga che su questi temi è stato una sorta di “genius loci” di caratura internazionale.
Grazie anche al suo lavoro, l’economia sociale è oggi riconosciuta come una parte importante del sistema economico italiano e internazionale. Un modello di sviluppo alternativo, capace di rispondere alle sfide della globalizzazione e delle crescenti disuguaglianze.
Un profilo complesso quello di Borzaga difficile da riassumere in poche righe: ricercatore e docente, imprenditore sociale e ispiratore di politiche pubbliche e di legislazione sulla cooperazione (la legge 381/91 in primis) e il terzo settore (la recente Riforma del terzo settore).
Una figura faro, assimilabile per contributo dato alla cooperazione, a quelle di Basevi e Marcora.
Va ricordato infine che Borzaga è stato tra i fondatori di Euricse che ha guidato fino al 2022 facendolo diventare uno dei principali centri di studio e ricerca a livello internazionale sui temi dell’economia sociale e della cooperazione.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. Ma il suo ricordo e il suo insegnamento continueranno a vivere nelle tante persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui.
Come Fondazione Barberini ci piace ricordarlo con alcune parole tratte dalla sua introduzione a Radici nel Futuro – Economia sociale e cooperazione. Parole che sfidano la cooperazione a cogliere, in questi tempi difficili e di transizioni epocali, il suo Momentum, nella doppia accezione di momento e movimento.
“I mutamenti in corso spingono in modo evidente verso rapporti di tipo cooperativo, la cooperazione sociale e la cooperazione in generale non possono lasciarsi sfuggire questa occasione.”