Spunta nel verde col suo inconfondibile rosso e prende luce, “Futuro Plurale”, la pubblicazione ufficiale della Biennale dell’Economia Cooperativa dello scorso anno. Col suo titolo che è programma e auspicio, perché se il futuro dev’essere plurale, la cooperazione ha l’ambizione di renderlo tale — e di farlo con stile, numeri e visione politica.
Il libro raccoglie il meglio della Biennale svoltasi lo scorso autunno a Bologna, un evento che ha visto salire sul palco voci autorevoli a cominciare dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella — il cui intervento, ha ribadito il ruolo cruciale della cooperazione come presidio democratico e sociale — fino ad esperti, studiosi e cooperatori di ogni latitudine.
Per noi della Fondazione è stato un privilegio poter editare con Legacoop questa pubblicazione di cui abbiamo avuto l’onore di firmare la prefazione. Con un testo che a partire dallo “scricchiolio del mondo” invita a costruire insieme una nuova cosmogonia capace di coniugare giustizia sociale, ambientale e intergenerazionale.
“Futuro Plurale” non si limita a documentare, ma prova a costruire un racconto collettivo dove la cooperazione si propone come la possibile “terza via” fra il realismo capitalista ultraliberista e il realismo statalista centralizzato. Una via radicata nel DNA mutualistico, democratico e solidale del movimento cooperativo, che rivendica la propria vocazione a essere “buon antenato” per le generazioni future. Con la non trascurabile ambizione di garantire l’abitabilità dell’unico pianeta che abbiamo.
Insomma, un volume che non è solo cronaca di un evento, ma manifesto culturale che propone la cooperazione come tecnologia sociale appropriata per costruire un futuro plurale.