“Instancabile costruttore di idee utili e importanti per lo sviluppo del movimento cooperativo e democratico del nostro Paese. Rappresenta con immutato entusiasmo un punto di riferimento per tante cooperatrici e cooperatori, capace di offrire suggerimenti, consigli e soprattutto soluzioni semplici a problemi difficili. Possiamo dire che Luciano Calanchi rappresenta una formidabile sintesi della prassi cooperativa fatta di identità e concretezza, valori ed efficienza, solidarietà e cambiamento.”
Con questa motivazione Luciano Calanchi riceve, nel 2008 il premio “Cresciuti con Bologna”, riconoscimento al lavoro della cooperazione.
Nato a Bologna il 1 giugno 1928 in una famiglia di braccianti agricoli, lavoro che svolge fino alla fine della seconda guerra mondiale, studiando da autodidatta, corsi serali e studi di economia politica. Tra il 1951 e il 1954 è funzionario del Partito Comunista Italiano, frequentandone la scuola di formazione.
Fa il suo ingresso nel movimento cooperativa come funzionario della cooperazione agricola nella provincia di Bologna e nel 1957 diviene membro dell’ufficio organizzazione della Federcoop di Bologna. Nel 1960 è nominato vicepresidente dell’Associazione Provinciale delle Cooperative di Consumo di Bologna e nel 1963 presidente del Consorzio Provinciale delle Cooperative di Consumo; dal 1964 è anche presidente della cooperativa La Bolognese, per la quale studia un progetto di riorganizzazione che la porta al pieno risanamento economico già nel 1967.
Nel 1974 e fino al 1976 è responsabile del settore organizzazione dell’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo e dal 1976 al 1980 ricopre l’incarico di vicepresidente di Coop Italia; nello stesso anno ricopre anche il ruolo di vicepresidente del Consorzio Interregionale delle Cooperative di Consumo.
Tra 1984 e il 1988 presiede l’Azienda Municipalizzata per l’Igiene Urbana di Bologna e quindi, tra 1989 e 1997 è presidente di Fi.Bo, Finanziaria Bolognese S.p.A.; mentre tra 1991 e 1997 è presidente di Assicoop e infine presidente di Finprest.
Luciano Calanchi ha indicato, col suo lavoro, come la mutualità, lo scambio e la centralità delle persone siano la vera ricchezza del movimento cooperativo e come le relazioni e la capacità di dialogare siano la chiave per aprirsi alla possibilità di cooperare.