Memoria e Immaginazione
La Fondazione ha uno sguardo bifronte. Come un Giano, guarda al passato e al futuro: alla memoria e all’immaginazione. Pensiamo che oggi sia indispensabile questo andirivieni, per scongiurare un doppio pericolo: l’iconoclastia della cancel culture e l’idolatria del “non c’e’ alternativa”.
Il ricordo e la fantasia sono due risorse alle quali vogliamo attingere per trasformare questo “strabismo” in sguardo più aguzzo. Perché memoria e immaginazione sono strettamente imparentate: non c’è immaginazione che non sia libera reinterpretazione di tracce mnemoniche e non c’è memoria che non sia, in qualche misura, ricostruzione immaginifica del passato.
Infatti come sostiene Maurizio Ferraris “l’immaginazione è una memoria che modifica intenzionalmente il passato e che, più spesso, guarda in avanti: le tracce del passato diventano tracce del futuro, un po’ come si dice «traccia di un discorso» per indicare gli appunti per ciò che diremo domani”.
Ecco perché ci impegniamo a lavorare lungo il crinale insidioso dove memoria e immaginazione si mescolano per produrre pensiero inedito. Nel nostro caso cultura cooperativa.