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37 - Dopo il Congresso

Postato il 07 Gennaio, 2015 da Luciano Sita

logoHo partecipato con grande interesse e da invitato al Congresso di Legacoop  tenutosi a Roma a metà Dicembre. Sono stato colpito positivamente dall'organizzazione e dall'impostazione data al Congresso. Si è usciti dal ritualismo congressuale del passato con relazioni chilomentriche e interventi su tutto e di più. Finalmente è stato possibile ascoltare tanti interventi brevi (in cinque minuti si è costretti a dire cose essenziali, ascoltabili, pieni di contenuti), le tavole rotonde hanno evitato passerelle di autorità e invitati e sono state sedi di confronto altrettanto sintetico. La stessa relazione di apertura del Presidente Lusetti ha affrontato, in modo sintetico ,  con franchezza ed efficacia i problemi che legacoop ha di fronte. Insomma un ottimo congresso. Probabilmente occorreva un maggiore approfondimento sul tema delle imprese, delle governance e del fare rete e sistema. Ma i problemi sono stati posti e un Congresso è sempre un punto di partenza che indica percorsi e strategie. Ora occorrerà lavorare sulle linee tratteggiate.
Ho quindi vissuto una buona Legacoop e ne sono uscito, da vecchio cooperatore  (cinquant'anni di Cooperazione) molto rinfrancato rispetto ala depressione generatami dai fatti scandalosi di Roma e di altre vicende poco nobili di fallimenti cooperativi.
E' mancata però la proiezione esterna del Congresso e dei suoi contenuti. I media hanno insistito sui fattacci della Cooperazione e di fatto hanno ignorato o sottovalutato la qualità Cooperativa che ha caratterizzato il Congresso. Dobbiamo riflettere su questa mancanza, non può essere solo colpa della stampa che preferisce lo scandalismo e quando c'è da dare addosso alla cooperazione va a nozze.  Se ciò è accaduto è anche colpa nostra. Dobbiamo comunicare di più e meglio, perchè le tante eccellenze cooperative, corrono il rischio di essere subissate  da poche, esacrabili ed evitabili  vicende di cui il mondo  delle imprese purtroppo è ricco e scandalosamente ignorato o sottovalutate o ignorate  dai media. Fa più notizia la crisi o uno sgarro ai principi cooperativi di qualche eccezione in casa della Cooperazione che il tanto malaffare che c'è nel mondo delle imprese. C'è quindi da lavorare di più anche nel comunicare il positivo che rappresenta la cooperazione. Faccio un esempio. C'è tanto chiacchiericcio sui benfici fiscali del mondo Cooperativo. Perchè non produciamo uno studio su quante imposte pagano le cooperative, quante risorse vengono destinate ad iniziative sociali  e quante sono le riserve indivisibili che restano patrimonio per il futuro dell'economia e della società. Poi analizziamo quello che succede nel mondo delle impres private. Potremmo fare la stessa cosa a proposito della occupazione e delle poltiche del lavoro nelle imprese cooperative. e in quelle private Potrebbe servire non solo a noi, per esserne consapevoli, ma anche a quei cooperatori o dipendenti delle cooperative che sempre più di frequente alimentano la convinzione che oramai le cooperative sono uguali alle imprese private (se non peggio).
Cìè quindi ancora tanto da fare . Buon lavoro a quei cooperatori che il Congresso Nazionale e quelli regionali  hanno confermato ai vertici del movimento.

Luciano Sita


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