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27 - Un rinnovamento indispensabile

Postato il 19 Novembre, 2014 da Rita Finzi

logoLegacoop è  alla vigilia del suo 39° congresso.  Un congresso straordinario per i tempi anticipati ed accelerati con cui è stato deciso,  in un momento storico straordinario per la gravissima crisi che attraversa il Paese e che sta mettendo a dura prova il nostro sistema di imprese.
Ma anche altri importanti aspetti connotano di straordinarietà l'appuntamento congressuale :
il progetto ACI - Alleanza delle Cooperative Italiane e il rinnovamento del livello associativo e del suo rapporto con le stesse cooperative associate.

Le grandi difficoltà che stanno incontrando le imprese cooperative in questi ultimi anni, sia di mercato che reputazionali, impongono innanzitutto una strategia di maggior vicinanza fra livello associativo e cooperative associate, ma anche una maggiore attenzione ai cambiamenti in atto nella nostra società, di tipo demografico, socio-economico e politico-sindacale, che si stanno compiendo con una rapidità che spesso ci impedisce di coglierne in tempo la portata.

Gli snodi a cui dobbiamo guardare sono :

1.  il cambiamento in atto nelle relazioni economiche fra pubblico e privato, con il conseguente cambiamento culturale che riguarda la classe dirigente della pubblica amministrazione ma anche la classe dirigente delle nostre imprese cooperative.
Il sistema delle nostre imprese, trasversale a più settori, può mettere in fila più competenze da offrire al cliente "pubblico", dal welfare alla riqualificazione ed ammodernamento del territorio e delle reti, e per questo si può e si deve candidare come interlocutore privilegiato e credibile della Pubblica Amministrazione.

2.      Il cambiamento del mercato che, sempre più globale, impone maggiore dinamicità e capacità di muoversi su mercati internazionali con maggiore massa critica per cercare di competere con gli altri gruppi internazionali, che questa massa critica hanno già raggiunto da tempo.

Ma se è vero che fino a poco tempo fa la difficoltà a raggiungere adeguata dimensione industriale era  legata alla capacità di produrre ad adeguato livello quantitativo e qualitativo, oggi la competizione sui mercati globali  richiede innanzitutto di disporre di adeguato capitale umano e di forte capacità di ricerca, per riuscire a raggiungere la massa critica necessaria.
Quindi occorre avere grande attenzione al cambiamento ed ai nuovi bisogni.

Questo punto ne apre subito un altro : con quale capacità finanziaria possiamo pensare di affrontare questo cambiamento e recuperare capacità d’investimento e mobilità anche su mercati sconosciuti?

Proprio per queste nuove esigenze e per il nuovo rapporto economico fra pubblico e privato, che vede l’iniziativa dell’investimento spostata drasticamente  sul soggetto privato,  non è più pensabile di riuscire a procurarsi la finanza necessaria, attraverso i tradizionali strumenti di accumulo di cui dispone la cooperativa.
Occorre studiare sistemi innovativi come ad esempio potrebbe essere il controllo da parte della cooperativa di società per azioni.

3.  Ed infine un altro cambiamento si è avviato finalmente nella società italiana  :   a partire dalla squadra di governo, va preso atto di un nuovo protagonismo delle donne nella società economica e quindi nel sistema delle imprese, prova ne è anche il lusinghiero 70% di occupazione femminile nelle cooperative della Regione E.R.
Resta ancora in atto però una legittima battaglia per il raggiungimento di una vera democrazia paritaria, ancora non compiuta, che veda nei ruoli apicali, una sostanziale parità di genere .
Questa è una battaglia per la qualità stessa della nostra democrazia.

Credo che  investire su di una risorsa sprecata e sottoutilizzata come quella femminile, affidandole ruoli di responsabilità, potrebbe aiutare anche ad uscire dalla crisi, che è economica ma riguarda anche le relazioni sociali politiche e culturali fra le diverse componenti della società.

Credo comunque che nessuna regola, nessuna "quota" potrebbe essere sufficiente se non ci fossero capacità, competenze e voglia di esserci di tante cooperatrici.

A questo proposito, è di questi giorni, in occasione dei congressi delle Leghe provinciali, l'avvenuto ricambio dei vertici di tre importanti Leghe provinciali  :  Rita Ghedini è stata eletta presidente di Legacoop Bologna, Ruenza Santandrea di Legacoop Romagna e Simona Caselli di Legacoop Emilia Ovest.
Questo è un ricambio di grande significato, non solo perchè trattasi di tre presidenti donne, cosa che mi dà grande piacere e soddisfazione, ma soprattutto perchè sono state elette non perchè sono donne, cioè in ragione di una "quota" o per privilegi relazionali, ma perchè persone a cui è riconosciuta capacità e competenza.  Prendono la guida delle tre Leghe in uno dei momenti più difficili ed incerti della storia della cooperazione, a  loro un grande augurio di buon lavoro, con tutta la mia stima.

Rita Finzi


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